L’UNIVERSO DELLE MAPPE DEL MONDO

La Mappa del Mondo, planisfero o mappamondo è un oggetto che fa parte della nostra quotidianità. Per trovarsi su una mappa o ritrovare la strada corretta, per apprendere la geografia, per decorare o anche per viaggiare e sognare, la mappa del mondo è polivalente e può avere numerosi ruoli. Ci ricordiamo di sicuro delle Mappe della nostra infanzia, pedagogiche e colorate, con le quali scoprimmo la geografia, i paesi e le loro capitali.

Oggi, la Mappa del Mondo è un oggetto universale. In effetti, chi non riconosce il mondo con la forma caratteristica dei suoi continenti e territori? Chi non sa trovare il proprio paese, la propria città o i tragitti percorsi nei viaggi fatti davanti ad un planisfero? Chi non sogna di andare qui o lì quando mette gli occhi su un Mappamondo? La Mappa del Mondo è un oggetto che parla a chiunque, qualunque sia la nazionalità o l’origine di chi ha davanti. A prescindere da quali siano i desideri, le passioni o i sogni.

Ma come tutti gli oggetti esistenti, la Mappa del Mondo ha una propria storia con i propri segreti. Nasce tra le mani di numerosi uomini di talento, e si è evoluta dopodiché è regredita per vedere una nuova rinascita. È stata molto diversa da quella che conosciamo oggi.

Le Proiezioni

Da numerose vicende, sono nati numerosi tipi di mappe, differenti le une dalle altre, ma che si somigliato tutte ed hanno un unico scopo: rappresentare il mondo nel modo più realistico possibile.

La Loro Storia

La Mappa del Mondo si è trasformata nel corso degli avvenimenti storici e con la nascita dei nuovi saperi. Vi proponiamo di scoprire la sua odissea accattivante dalla Preistoria ai giorni nostri.

Lo Sapete?

Il Mappamondo

Anche se il termine Mappamondo oggigiorno è utilizzato correntemente per indicare tutte le mappe del mondo attuali, originariamente si riferiva a delle mappe del mondo immaginate piatte, realizzate in Europa durante il Medio Evo. Tutti i mappamondi veritieri (o mappa mundi) che possediamo attualmente rappresentano una visione del mondo arcaica, con delle distanze spesso false o imprecise. Oggi, 1 100 mappa mundi vengono dal Medio Evo.

La Rosa dei Venti

Le prime Rose dei Venti non indicavano quattro direzioni, ma otto! Le Rose dei Venti nel Medio Evo indicavano l’est in alto in modo da poter posizionare Gerusalemme, la città santa, ad un livello superiore.

LE PROIEZIONI

Un po’ di vocabolario per la Cartografia

Il Globo Terrestre è un modello della Terra, cioè una rappresentazione reale e fedele in 3D del nostro pianeta in scala ridotta.

Il Planisfero, come indica il suo nome, è una mappa del Globo Terrestre in proiezione piana, così facendo si deforma la realtà dato che rappresentare la superficie di una sfera in un piano è semplicemente impossibile. Oltretutto, non bisogna dimenticare che il nostro pianeta non è completamente sferico, ma somiglia di più ad un ellissoide! È chiaro ora, per definizione, un planisfero, o come lo chiamiamo comunemente: una mappa, è falso. I differenti tipi di mappe esistenti oggi sono nate tutte con l’obiettivo di rappresentare il più fedelmente possibile la geografia complessa del nostro pianeta.

La Proiezione Cartografica: per realizzare un Planisfero, cioè una ‘’ritrasposizione’’ del Globo Terrestre su una superficie piana, bisogna realizzare quella che viene chiamata proiezione cartografica. Questa consiste nell’applicare una formula matematica ad ogni punto del nostro globo localizzato dalla sua latitudine φ e la sua longitudine λ, fornendo quindi una nuova posizione su un piano definita dall’ascissa X e la sua ordinata Y. Matematicamente, così si ottiene:

x = f1(φ, λ) and y = f2(φ, λ)

Let’s skip the math! Instead, let us look at the different cartographic projections that have marked the history of the World Map.

Le proiezioni cartografiche terrestri, dalle più classiche alle più stravaganti

Nota : La lista delle proiezioni che segue non è esaustiva. Abbiamo scelto di presentare quelle più importanti e selezionato delle proiezioni quanto più differenti le une dalle altre in modo da far notare la diversità dei modelli e l’ingegnosità degli uomini che le hanno immaginate. La maggior parte delle proiezioni hanno delle varianti o dei miglioramenti che portano ognuna un nome proprio (ne esistono più di 200!). Abbiamo pensato non fosse ideale presentarle tutte per questioni di chiarezza e leggibilità per il lettore, il nostro scopo non è un esposizione altamente tecnica, ma un’introduzione pedagogica e piacevole alle proiezioni cartografiche.

Projections by Mercator, Gall-Peters and Mollweide

Iniziamo dalla più conosciuta, e senza dubbio la più estetica, e ovviamente la più comune: la proiezione di Mercatore, dal nome del suo inventore: Gerardo Mercatore. Si tratta di una proiezione cilindrica che conserva gli angoli, per questa caratteristica, è molto utile per i navigatori che potevano tracciare le loro rotte facilmente mentre si trovavano in alto mare. Questo tipo di vincolo legato agli angoli, per quanto pratico, comporta una deformazione delle distanze e delle relative aree, e di conseguenza delle delle differenze di proporzioni tra i vari continenti.

Esistono molteplici varianti della proiezione di Marcatore, le differenze si presentano nella spaziatura tra i paralleli. In realtà, le Mappe del Mondo più comunemente viste oggigiorno, non corrispondono esattamente a quella di Mercatore, ma piuttosto alle sue varianti che riducono le deformazioni di continenti ai poli: potremmo citare la proiezione equi-rettangolare di Marino di Tiro, la proiezione stereografica de Gall, e la proiezione cilindrica di Miller, per esempio. Queste possiedono le stessa caratteristica, cioè di deformare le superfici relative.

Mercatore
1569

Cilindrica Conforme

Per rimediare alla deformazione di Mercatore e delle sue varianti, che per fare un esempio, fanno sembrare l’Africa più piccola delle sue dimensioni reali, James Gall insieme ad Arno Peters, proposero la loro proiezione cilindrica che conserva le superfici relative: la proiezione di Gall-Peters. Si tratta di un compromesso inverso, non preserva gli angoli rendendo i continenti deformati e di conseguenza meno estetici.

Gall-Peters
1855

Cilindrica Equivalente

La proiezione di Mollweide, chiamata anche proiezione di Babinet, è un altro modo per conservare le superfici relative nelle proiezioni, ma comunque a scapito degli angoli. Questa proiezione altrettanto conosciuta è spesso utilizzata dai planisferi a causa delle sue caratteristiche compatte. È considerata pseudo-cilindrica.

Mollweide
1805

Pseudo-Cilindrica Equivalente

Nota: Per comprendere gli aggettivi delle proiezioni (cilindrica, conforme, equivalente, ecc.), basta scendere più giù su questa pagina, nella sezione La Classificazione delle Proiezioni Cartografiche.

Globo terrestre

Mercatore

Gall-Peters

Mollweide

La proiezione di Goode

La proiezione di Goode, pseudo-cilindrica è stata proposta da John Paul Goode come alternativa alla proiezione di Mercatore. In effetti, si tratta di un taglio ingegnoso del globo che può sembrare grossolana a prima occhiata dato che sembra una “buccia d’arancia”, ma che ha il vantaggio di rispettare decisamente meglio le superfici relative rispetto alla proiezione di Mercatore, e anche rispetto a quella di Gall-Peters.

Goode
1923

Pseudo-Cilindrica Equivalente

Proiezione di Goode

La proiezione di Postel

La proiezione di Postel proietta ogni punto del globo in modo circolare su un piano con al centro il Polo Nord, rispettando le distanze tra i meridiani. Uno degli usi più comuni e conosciuti di questa proiezione è nell’emblema dell’ONU.

Postel
1580

Azimutale Equidistante

Emblema dell’ONU

Proiezione di Postel

La proiezione di Cassini

Praticamente abbandonata ormai, la proiezione di Cassini, è costruita allo stesso modo della proiezione cilindrica di Mercatore, con la differenza che questa è trasversale. Significa che il globo è stato girato di 90° durante l’operazione di proiezione. Il risultato è che l’equatore di quella cilindrica di Mercatore sostituisce il meridiano centrale in quella Cassini e vice versa. Su grafico si ottiene:

Cassini
1745

Cilindrica Conforme

Comparazione tra Mercatore e Cassini

La Cassini viene comunemente presentata in questo senso

La proiezione di Albers

La proiezione di Albers è detta conica. Come molte altre proiezioni la precedono, questa ha la caratteristica di conservare le superfici relative. Attualmente è la proiezione ufficiale in 2 province dell’Ovest del Canada: la Columbia Britannica e lo Yukon.

Albers
1805

Conica Equivalente

Proiezione di Albers

Le proiezioni di Bonne, Sanson-Flamsteed e Werner

Un altro tipo di proiezione esistente consiste nel tracciare i paralleli del globo come fossero de cerchi concentrici equidistanti, lungo i quali la scala resta costante ed è uguale a quella di un meridiano di base preso in considerazione. Si tratta della proiezione di Bonne. Due parametri possono variare: il famoso meridiano zero che si posiziona al centro della proiezione, ed il parallelo di base il cui raggio di curvatura viene conservato. I casi limite di questi parametri forniscono delle proiezioni particolari derivate da quella di Bonne, e possiedono dei nomi specifici:

La proiezione di Sanson-Flamsteed: il parallelo di base è l’equatore.

La proiezione di Werner : il parallelo di base è un polo.

Bonne
1780

x
x

Proiezione di Bonne

Meridiano di base = 0° (meridiano di Greenwich), Parallelo di base = 45°

Proiezione di Sanson-Flamsteed

Meridiano di base = 0° (meridiano di Greenwich), Parallelo di base = 0° (equatore)

Proiezione di Werner

Meridiano di base = 0° (meridiano di Greenwich), Parallelo di base = 90° (polo)

La proiezione di Fuller

La proiezione di Fuller, è stata inventata da Richard Buckminster Fuller nel 1946, utilizza una tecnica ingegnosa: si fa un’approssimazione di una terra icosaedrica, cioè di un poliedro a 20 facce. Diventa quindi facile rappresentare la terra su una superficie piana scomponendo l’icosaedro su una superficie. Di conseguenza, le superfici relative e le forme dei continenti sono quasi completamente conservate. Ma offre un altro vantaggio e meno svantaggi: non c’è nessun alto, ne basso, questa proiezione non mette nessun paese o cultura in risalto, contrariamente alle proiezioni classiche e relativamente conosciute che spesso mettevano al centro l’Occidente. La proiezione di Fuller lascia comunque delle libertà, come ad esempio una scomposizione o un orientamento differente dato che sono assenti i punti cardinali.

Fuller
1954

Azimutale
x

La proiezione Authagraph

Infine, la proiezione Authagraph, inventata recentemente dall’architetto Giapponese Hajime Narukawa, si ispira molto alla proiezione di Fuller nella sua concezione, con la sola differenza che utilizza una superficie sferica con 96 facce invece di 20! Ne risulta una proiezione cartografica quasi equivalente, cioè una mappa quasi perfetta in termini di proporzioni relative.

Authagraph
1999

Azimutale
x

La classificazione delle proiezioni cartografiche

Esistono due principali classificazioni delle proiezioni: la prima in funzione della natura e delle loro alterazioni, e l’altra secondo il loro metodo di costruzione.

Le proiezioni secondo i metodi di costruzione

Per definizione, la superficie della proiezione è una superficie sulla quale si “proietta” il globo in modo di “renderlo su una superficie piana”. Solo tre modi di proiezione sono presenti qui, le 3 principali. Bisogna sapere che ne esistono altre, più particolari (ellittica, pseudo-cilindrica, sinusoidale, etc.).

Le proiezioni azimutali

La superficie di proiezione è piana e tangente alla sfera proiettata. Il centro della proiezione in blu è il punto tangente.

I meridiani sono delle rette concorrenti. I paralleli sono dei cerchi concentrici, equidistanti o no.

Le proiezioni cilindriche

La superficie della proiezione corrisponde ad un cilindro tangente alla sfera proiettata. Il centro della proiezione in blu corrisponde ad un cerchio.

I meridiani ed i paralleli sono delle rette perpendicolari tra di loro. I paralleli sono equidistanti e non

Le proiezioni coniche

La superficie delle proiezioni è un cono. Il centro della proiezione in blu è un cerchio.

I meridiani sono delle rette convergenti. I paralleli sono dei cerchi concentrici, equidistanti e non.

Nota: Più ci si allontana dal centro della proiezione, più le deformazioni dovute al tipo di proiezione sono evidenti.

Le proiezioni secondo la natura delle alterazioni geografiche

Le tre principali classi sono presentate qui. Ne esistono altre più particolari (equidistante per esempio).

Le proiezioni equivalenti

Queste conservano le superfici. Le alterazioni si presentano sugli angoli ed i continenti man mano che ci si allontana dalcentro della proiezione.

Le proiezioni conformi

Queste conservano gli angoli. Si può anche dire che i paralleli ed i meridiani si incrociano ad angolo retto, esattamente come sul globo non proiettato. Le alterazioni si presentano sulle distanze e le superfici man mano che ci si allontana dal globe. Alterations are made to distances and surfaces as one moves further away from the centro della proiezione.

Le proiezioni afilattiche o particolari

Queste non conservano ne angoli ne superfici. Queste proiezioni tentano al meglio di trovare un compromesso tra le differenti alterazioni.

La natura delle alterazioni può essere messa in evidenza grazie agli indicatori di Tissot. Consistono nel trascrivere sulla proiezione le forme deformate di una serie di cerchi che sono identici sul globo non proiettato.

Proiezione conforme

La forma dei cerchi non è deformata, contrariamente alla loro superficie.

Proiezione equivalente

La superficie dei cerchi non è deformata, contrariamente alla loro forma.

Proiezione afilattica

La forma dei cerchi e la loro superficie sono deformate.

In sintesi

Le proiezioni possono essere classificate sia per il tipo di alterazione che presentano, sia per il metodo di costruzione.

Esistono 3 classi principali di proiezione in termini di alterazione: conformi, equivalenti ed afilattica.

Esistono 3 classi principali dei modi di proiezione: cilindrica, azimutale e conica.

La proiezione più comune ai giorni nostri è quella di Mercatore, si tratta di una proiezione cilindrica conforme.

LA LORO STORIA

L’apparizione del concetto di Mappa nella Preistoria

Molto meglio conosciuta rispetto alle altre pitture rupestri, la Grotta di Lascaux ospita una parte del cielo notturno sulle sue pareti datate -16 500. Appaiono in particolare le 3 stelle più brillanti e le Pleiadi, un ammasso di stelle. Si tratta del cielo e non del mondo circostante, è quindi una prima forma di cartografia.

Tuttavia, consideriamo che la prima forma di mappa del mondo è una roccia scolpita di diverse decine di metri che si trova in Italia. Si tratta della Mappa di Bedolina, la cui realizzazione è avvenuta a cavallo tra la Preistoria e l’Antichità. Presenta diversi dati topografici come ad esempio alcuni villaggi, campi, strade, ecc. La vastità del “mondo” presentato su questa mappa è intesa in senso molto ristretto, ma resta comunque una mappa del mondo conosciuto di quell’epoca.

La nascita di un vero sapere durante l’Antichità

Tolomeo ed i greci: rappresentare il mondo in modo realistico

Il mondo greco è un precursore nel campo delle mappe: Tolomeo, è stato senza dubbio uno dei matematici ed astronomi più conosciuti ed ha fatto avanzare molto la scienza della cartografia, ispirandosi a e grazie all’aiuto delle conoscenze degli uomini colti che lo hanno preceduto: Erastotene, Marino di Tiro, Ipparco, Ecateo di Mileto, ecc.

Nel 150, ha realizzato la sua opera: La Geografia, una raccolta di conoscenze sul mondo e sulla sua geografia. L’ottavo ed ultimo libro di questa opera è quello che potremmo chiamare il primo atlante regionale del mondo antico, composto da 27 mappe, la prima era una mappa principale e generale del Mediterraneo, accompagnata da diverse mappe secondarie più specifiche che presentano molti più dettagli. Il primo libro è teorico e presenta le basi dell’argomento. I sei libri seguenti, sono delle raccolte di coordinate geografiche più o meno esatte di numerosi luoghi conosciuti dell’epoca (città, montagne, ecc.).

La sfericità della Terra era già conosciuta nel mondo dell’Antica Grecia, Tolomeo è il primo ad introdurre quella che chiamiamo proiezione cartografica. Ha creato il primo planisfero con l’aiuto di una proiezione conica, ma che deforma significativamente i territori, a causa dell’inesattezza delle coordinate dell’epoca. Le sue mappe regionali utilizzano una proiezione cilindrica ispirata da quella di Marino di Tiro.

Tutte le mappe di Tolomeo sono state perdute, non si può dire lo stesso delle sue raccolte di coordinate, ne dei suoi scritti teorici del primo libro della sua Geografia, che ha permesso successivamente di ridisegnare facilmente le sue creazioni.

Mappa di Tolomeo in proiezione conica ridisegnata successivamente durante il Medio Evo.

Romans: maps to facilitate circulation

I romani avevano sviluppato delle mappe di tutti i percorsi e le città principali dell’impero romano, estendendosi dalla Gran Bretagna all’attuale Turchia, si tratta di antenati delle cartine. Ne resta oggigiorno solo una copia datata intorno al XIII secolo: La Tabula Peutingeriana. La Tabula Peutingeriana è un rotolo di 7 metri di lunghezza e largo 34 centimetri, su cui sono scritti una serie di itinerari indipendenti gli uni dagli altri e senza un sistema particolare di coordinate. Infatti, per i romani, la priorità delle mappe era di orientarsi e di circolare facilmente nel vasto impero, non avevano intenzione di rappresentare il mondo nel modo più fedele possibile.

Parte di una replica del 1887 (riproduzione esatta) della Tavola Peutingeriana originale. Si nota l'evidente assenza di realismo e le strade in rosso che percorrevano l'Impero Romano.

Dal Medio Evo alle Grandi Scoperte ed oltre

Il mondo arabo ed il mappamondo Tabula Rogeriana

Durante il periodo medievale, e a differenza dell’Occidente, il mondo arabo conservò interamente le conoscenze di Tolomeo e vi apporta numerosi miglioramenti. Il re della Sicilia, Ruggero II fece lavorare con se il geografo arabo Al-Idrissi, che permise la creazione del mappamondo Tabula Rogeriana nel 1154, volutamente realistica. Questa Mappa del Mondo è orientata verso sud, il nord è in basso, solo una parte dell’Africa e del continente Eurasiatico sono rappresentati, e sono accompagnati da un testo che spiega le caratteristiche di ogni regione delimitata: condizioni culturali, politiche e socioeconomiche. Queste informazioni sono state raccolte per 15 anni da Al-Idrissi da numerosi viaggiatori esperti e in dei libri che aveva a disposizione.

Le Mappe a T o Mappe TO

La geografia di Tolomeo, principalmente perduta in Europa occidentale cede il posto alle Mappe a T (o TO) che sono maggiormente presenti nel Medio Evo tra il VII ed il XIII secolo. Queste sono composte da tre parti separate da delle linee a forma di T, al centro si trova Gerusalemme, considerata come il centro del mondo, le 3 parti corrispondono ai soli continenti conosciuti all’epoca: L’Europa, l’Asia e l’Africa. L’Asia è orientata a nord, l’Europa al sud-ovest e l’Africa al sud. Il tutto è circondato da una O rappresentante l’oceano, da cui il nome di questa Mappa. Si capisce che con una rappresentazione di questo tipo, estremamente lontana dalla realtà, questi mappamondi non erano concepiti per orientarsi o spostarsi. Erano soprattutto una rappresentazione del mondo che rifletteva le idee filosofiche ed il contesto religioso dell’epoca.

La Mappa di Ebstorf creata a metà del XII secolo, è la carta a T più completa conosciuta ad oggi. La Mappa di Hereford del 1290 è un altro esempio molto conosciuto.

Mappa a TO del VII secolo

Mappa a TO di Ebstorf. La T è meno in evidenza, ma è presente nella parte in basso a destra, è formata dal mare.

Il Portolano

Di fronte al carattere teologico delle mappe a T, e con l’esperienza pratica e crescente dei navigatori, nel XIII appare il Portolano. Questa Mappa di navigazione viene utilizzata fino al XVIII secolo. Viene concepita principalmente per identificare i porti, le coste, le isole, e tutti i pericoli che si potrebbero presentare: le correnti, i fondali alti, ecc., e di conseguenza facilitare la navigazione all’epoca. Questa si caratterizza principalmente per i suoi intrecci di linee colorate, che potrebbero essere associate a “tele di ragno”, e che sono costruite partendo dalle 16 direzioni cardinali separate da 11,25° chiamate linee di Rhumb. Non ci sono coordinate geografiche. I continenti invece restano spesso vuoti o sono riccamente decorati senza però alcuna utilità, rendendo questi Portolani delle mappe d’uso esclusivamente marittimo.

Tra i primi Portolani, è degna di nota la Carta Pisana risalente al 1290, quella del genovese Petrus Vesconte intorno al 1310, così come quella di Angelino Dulcert nel 1339. Un altro portolano risalente al 1375, considerato come uno dei capolavori della cartografia del secolo è l’Atlante Catalano. Realizzato da Abraham Cresques intorno al 1375, contiene delle caratteristiche legate all’astrologia ed alla cosmografia, contiene i tre continenti conosciuti all’epoca tra cui l’Asia, in cui appaiono degli elementi di ordine mitologico.

La Carta Pisana nel 1290. Si vedono tutti i nomi dei porti che definiscono la forma delle coste così come le famose linee di Rhumb a tela di ragno. Si distingue bene la forma caratteristica del Mediterraneo.

Molte di queste carte erano considerate forme d’arte dato che riflettevano una conoscenza profonda del mare ed erano le testimonianze del potere commerciale e navale di un regno, In effetti, i primi portolani rappresentavano principalmente la regione mediterranea ed il Mar Nero, si vanno espandendo col tempo fino a rappresentare tutto lo spazio esplorato dai navigatori dell’epoca.

Sono stati i portoghesi i primi a sviluppare una forte attività geografica grazie ai portolani. La realizzazione dei primi portolani delle coste africane con il portoghese Vasco Da Gama che le definisce per la prima volta, sono necessarie tanto quanto lo sono gli astri nell’emisfero sud rispetto a quelli dell’emisfero nord. Il cielo notturno era in effetti uno degli strumenti che utilizzavano gli esploratori per orientarsi. La mappa più precisa delle terre sconosciute diventa un tesoro, ed allo stesso tempo un segreto di stato per i regni che la posseggono, in particolare il Portogallo.

La Riscoperta della Geografia di Tolomeo

Tuttavia, il segreto non viene mantenuto per bene e queste mappe con informazioni preziose si diffondono. La stampa contemporaneamente gioca un grande ruolo in questa diffusione. In poco tempo, la Geografia di Tolomeo, che era ben conosciuta nella civiltà arabo-musulmana, arriva in Italia nel XIV e XV secolo, e poco dopo in Francia in cui vede un’ampia diffusione. Le sue mappe vengono ridisegnate, i testi tradotti. La Geografia di Tolomeo diviene uno dei libri più stampati insieme alla Bibbia. Grazie ai miglioramenti ed alle estensioni apportate dalla data della sua creazione, questa diventa la base per tutte le mappe fino al XVI secolo, simultaneamente, con il cambiamento della visione del mondo che portano le Grandi Scoperte. Le coordinate geografiche vengono introdotte. La tecnica del portolano e la geografia di Tolomeo si completano ed arricchiscono la scienza della cartografia.

Il “quarto continente”, l’America, diventa conosciuto con l’avanzamento delle Grandi Scoperte. Le prime mappe di questo continente emergono all’inizio del XVI secolo. Le mappe sono sempre più realistiche. Con la possibilità di rappresentare il mondo interamente, aumenta la necessità di utilizzare delle proiezioni cartografiche, e quindi di differenziarle per nome. Cartografo allora diventa un sinonimo di Matematico nel XVI e nel XVII secolo. Uno dei più conosciuti, Mercatore, è il creatore della proiezione cartografica che senza dubbio è maggiormente utilizzata oggigiorno. Crea nel 1569 una proiezione cilindrica conforme molto vantaggiosa per la navigazione. La proiezione di Mercatore ottiene un successo immediato, è la fine della geografia di Tolomeo. Il forte sviluppo della cartografia fa nascere delle scuole specializzate in questo campo.

La proiezione di Mercatore originale del 1569. è possibile vedere le linee di Rhumb che caratterizzano i portolani.

Le mappe vengono ormai private di qualsiasi riferimento religioso o mitico, fortemente presenti in epoca medievale.

Gli atlanti, raccolte di mappe, si sviluppano nel XVI secolo. Molto decorati, illustri e lussuosi, sono accessibili solo ai più benestanti. Possedere un atlante era un segno di distinzione e riconoscimento sociale. Nel XVII secolo, delle mappe  accurate diventano degli oggetti d’arte e sono esposti come fossero dei quadri.

I secoli passano, la scoperta delle terre sconosciute è arrivata piano piano alla fine, l’evoluzione della Mappa del Mondo rallenta, continuando a perfezionarsi nei dettagli più piccoli. Le proiezioni cartografiche continuano a vedere la luce con il passare del tempo, tentando sempre al meglio di rappresentare il mondo con il minor numero possibile di deformazioni.

La storia del mondo e dei suoi confini (ogni anno) in video